Guida alle creature fantastiche della città di Bari
La prima volta in cui ho sentito parlare del termine nerd è stato nei primi anni ‘00, quando la parola ha cominciato ad essere mainstream in Italia, e ho avuto un sentimento simile alle epifanie Joyciane, un’illuminazione degna dell’Eureka archimedea. Da anni frequentavo i locali e bazzicavo le arene nerd e finalmente tutti avevamo un’etichetta comune a cui aggrapparci e una scusa per rimanere in casa il sabato sera a guardare le VHS del Blockbuster.
Questo articolo ripercorre quegli anni gloriosi e i luoghi culto che li hanno resi tali. In altre parole, state per essere teletrasportati nel bel mezzo di una gigantesca e subdola ‘operazione nostalgia’ pensata per farvi sciogliere in singhiozzi convulsi come le versioni remastered dei classici Disney, gli emulatori del Sega Mega Drive o le repliche di Heidi su Italia1. Allacciate le cinture del vostro Tardis, sintonizzate la vostra TV interdimensionale e buon divertimento!
Regno dei Bimbi

Sin dalla più tenera età, ahimè ben prima degli anni 2000, ho imparato a riconoscere i miei simili. Il primo incontro con questi è stato sicuramente in quel di Regno dei Bimbi. Agli occhi dei suoi comuni avventori, il negozio era un assembramento di oggetti peculiari, degno della fantasia di Mr. H.G. Wells, per noi bambini invece era un luogo assolutamente magico.

Ancora oggi sulle mensole si stagliano fieri i compagni d’arme il Piccolo Chimico e Barbie Ingegnere: entrambi sembra si siano laureati prima di me.
I giochi di nuova generazione, gli yo-yo professionali e i Furby si mescolavano ai libri di Harry Potter e Piccoli Brividi, alle immortali Lego e alle trading card di Magic: The Gathering. Stagione dopo stagione quei giocattoli diventano obsoleti – vintage, diremmo oggi – e nuove delizie si aggiungevano al catalogo: le trottole Beyblade e i libri di Eragon affollavano gli scaffali insieme ai mazzi di Pokemon e Yu-Gi-Oh!.Ancora oggi sulle mensole si stagliano fieri i compagni d’arme il Piccolo Chimico e Barbie Ingegnere: entrambi sembra si siano laureati prima di me.

Faro Ludico e Finibus Terrae
Sempre sulla scia del collezionismo, il Nerd adolescente si riuniva negli altri luoghi di culto della città metropolitana di Bari: il Faro Ludico è stato il pioniere dell’intrattenimento geek, ma anche del modellismo e del softair, e patria delle più acerrime e giocose competizioni.

Finibus Terrae era il sogno di ogni Tolkeniano con la sua fedele ambientazione in stile ‘segreta medioevale’ che niente aveva da invidiare alle illustrazioni dei manualoni di Dungeons & Dragons.
Finibus Terrae (adesso situato in via Lattanzio, ma sempre onnipresente sulla scena nerd) era il sogno di ogni Tolkeniano con la sua ambientazione in stile ‘segreta medioevale’ che niente aveva da invidiare alle illustrazioni dei manualoni di Dungeons & Dragons. In quelle quattro mura in finta pietra, i pomeriggi si svolgevano (e ancora si svolgono) all’insegna delle invocazioni demoniache di oscuri signori, processi sommari a lupi travestiti, sparatorie a colpi di onomatopee, e ambizioni imprenditoriali incanalate verso haciendas agricole e isole caraibiche.

Terra di Mezzo
Alla sera, anche i più instancabili abitanti della Contea barese sentivano il bisogno di rifocillarsi: su queste premesse nacque la Terra Di Mezzo, con i suoi panini dedicati a umani e hobbit insieme, con le sue gigantesche riproduzioni di draghi in catene e con i giochi da tavola a dominarci tutti. Finalmente, le lunghe giornate volgevano al termine e l’alba di una nuovo tempo incombeva sulla nostra città: non l’era degli uomini, non l’era dei re, ma l’era dei nerd…
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